domenica 19 maggio 2019

La musica siciliana

La musica popolare siciliana affonda le proprie radici nelle elegie funebri e negli inni sacri introdotti dai greci e poi dagli arabi e successivamente dalla musica strumentale normanna. 
Essa racchiude in sé quel complesso di tradizioni musicali e strumentazioni della Sicilia, che si andarono a formare nel corso del tempo. Le origini musicali dell’isola sicula sembrano derivare innanzitutto dalla musicalità ellenica. Uno dei principali strumenti dell’Isola, il ‘mariòlu’, marranzanu o ngannalarruni (lo scacciapensieri), sembra infatti assomigliare particolarmente alla lyra, strumento importato dai Greci, che si presume avesse origini nell’Asia Minore. 
Presso Siracusa, Agrigento e Palermo la zampogna è uno strumento ancora molto utilizzato, mentre a Catania e Messina vengono suonate soprattutto le ciaramelle, ad ancia semplice; a Monreale si trova l’unica zampogna ‘a chiave’ di Sicilia. 
Tra gli altri strumenti appartenenti alla musica folclorica siciliana, ci sono anche il tamburello, la chitarra battente, e la quartara, che era inizialmente un’oncia in terracotta. 



        
Chitarra battente e mandolino 


 



Tamburello siciliano



La zampogna siciliana


Un altro strumento tipico della musica folcloristica della Sicilia è sicuramente il friscaletto o zufolo, che pare abbia origini antiche di tipo pastorale; la zampogna ad esempio, è ritenuta fin dall’antichità, naturale derivazione del flauto del dio Pan. 





  
U friscalettu



Tra le tipologie musicali legate alla tradizione siciliana bisogna sicuramente annoverare i canti di lavoro. Venivano eseguiti durante i lavori quotidiani per coordinare al meglio i vari gruppi di lavoro. Alcuni antichi mestieri, come ad esempio la battitura del frumento, producevano rumore e ciò serviva a creare la base per il ritmo. Oltre ad essi, bisogna ricordare i canti di dolore, che venivano effettuati senza musica e si riferivano al dolore dei condannati a morte. 
Tra i gruppi folclorici che hanno contribuito alla diffusione di questi brani, possiamo citare: “Canterini Etnei” nato nel 1929 e “Il Coro delle Egadi” nato nel 1935. Tra i gruppi musicali più recenti, è doveroso menzionare i “Malanova“, e “il gruppo folkloristico Sicilia Bedda”. 




Eurovision Song Contest

L'Eurovision Song Contest è un festival musicale internazionale nato nel 1956, nonché uno degli eventi più seguiti di tutto il mondo, che viene trasmesso in diretta televisiva sui canali principali delle emittenti nazionali e in Eurovisione.






Esso nacque dalla volontà di dar vita ad un programma televisivo che potesse coinvolgere diverse nazioni. Quest’anno l’Italia è stata rappresentata da Alessandro Mahmoud, in arte Mahmood, il vincitore del 69º festival di Sanremo. La sua canzone “Soldi” ha letteralmente conquistato tutti, come dimostrano vari video che circolano sul web, che raffigurano i cantanti delle altre nazioni mentre, dietro le quinte, si scatenano 
sul ritornello, e come soprattutto dimostra una dignitosissima medaglia d’argento. A parer mio, questo secondo posto è stato una vera e propria rivincita e riscatto su tutti coloro i quali avevano accusato il giovane di essere raccomandato e di non aver meritato la vittoria a Sanremo. Numerosissimi sono stati anche i tweet a supporto del cantante milanese. Ma vediamo in dettaglio una parte del testo di questa canzone, e cerchiamo di capirne il significato: 


In periferia fa molto caldo
Mamma stai tranquilla sto arrivando
Te la prenderai per un bugiardo
Ti sembrava amore ma era altro
Beve champagne sotto Ramadan
Alla TV danno Jackie Chan
Fuma narghilè mi chiede come va
Mi chiede come va, come va, come va
Sai già come va, come va, come va
Penso più veloce per capire se domani tu mi fregherai
Non ho tempo per chiarire perché solo ora so cosa sei
È difficile stare al mondo quando perdi l’orgoglio 
Lasci casa in un giorno
Tu dimmi se 
Pensavi solo ai soldi, soldi
Come se avessi avuto soldi, soldi
Dimmi se ti manco o te ne fotti, fotti
Mi chiedevi come va, come va, come va 
Adesso come va, come va, come va


Apparentemente e a un primo ascolto superficiale, la canzone sembrerebbe essere un inno ai soldi e al materialismo. In realtà, se ci si sofferma maggiormente sulle parole, si può comprendere che il significato è molto più profondo di quanto sembri. La canzone parla infatti di come il denaro può influenzare i legami e i rapporti all'interno di una famiglia.
"Soldi"  fa parte di un racconto legato al tema dell'abbandono familiare da parte della figura paterna, alla quale è dedicata una frase in arabo che recita: “Waladi waladi habibi ta'aleena", che significa "figlio mio, figlio mio, amore vieni qua".



Ecco l’esibizione di Mahmood alla finale dell’Eurovision, e qualche tweet della serata: 













Il Palco dei Talenti

Anche quest’anno, per la seconda volta di seguito, ho voluto partecipare al Palco dei Talenti, un concorso canoro tenutosi a fine marzo a Ragusa che ha dato la possibilità a molti bambini e ragazzi talentuosi di farsi conoscere e continuare a coltivare il proprio sogno anche altrove! Purtroppo quest’anno l’esperienza è stata un po’ differente, vi spiego perché. 
All’inizio, quando la mia insegnante di canto mi incoraggiò a partecipare, io fui molto perplessa, indecisa, non avrei voluto partecipare perché tra i tanti “problemi”, non riuscivo a trovare delle canzoni adatte. Dopo diverse settimane, grazie all’appoggio della mia insegnante, e grazie anche ad un entusiasmo improvviso, decisi di partecipare, convinta che avrei potuto spaccare. Purtroppo le cose non vanno sempre come vorresti. Infatti, qualche giorno prima di questo concorso, persi la voce, o meglio, ebbi un abbassamento vocale, che non mi permise di cantare al meglio delle mie condizioni e capacità. Nonostante questo ostacolo, dentro di me, una voce mi incitava a non mollare e partecipare, quindi lo feci. Tuttavia, purtroppo, l’esibizione non fu delle migliori a causa ovviamente di questo ‘malessere vocale’. Lì per lì, è inutile nasconderlo, scoppiai a piangere a dirotto. Ringrazio la mia maestra e una mia amica, oltre anche mia madre, che subito dopo l’esibizione, mi accolsero in un grande abbraccio di incoraggiamento. Un turbinio di pensieri negativi invase la mia mente subito dopo quell’esibizione da dimenticare. Tra i tanti pensieri, quello di non essere adatta a cantare, o peggio, non avere del talento. Ero proprio scoraggiata, avrei voluto scomparire. Per me era stata una vera e propria umiliazione e sconfitta. 
Ovviamente pian piano, riuscii a maturare tutto quello che era successo, me ne feci una ragione e soprattutto non me ne feci una colpa, poiché tutti avrebbero potuto trovarsi al mio posto. 
Vi chiedete il motivo per cui vi abbia parlato di questa esperienza non proprio positiva...
beh, l’ho fatto perché ci tengo a dire che nella vita accadono anche queste esperienze un po’ negative che tuttavia sono indispensabili perché ci aiutano a crescere. Non dobbiamo lasciare che esse abbiano un’impronta negativa in noi, permettendogli di abbatterci! Al contrario, dobbiamo sempre affrontare tutto con il sorriso, con pazienza, pronti a rialzarci e ripartire più forti di prima! E soprattutto, non dobbiamo mai pensare di essere inadeguati, o che la cosa che tanto ci piace fare e per la quale ci brillano gli occhi, in realtà non faccia per noi! The show must go on! 😊

Uno sguardo alla... musica classica!






Ebbene sì, in questo articolo voglio affrontare una sfumatura, o meglio, un genere della musica non proprio da tutti apprezzata: la musica classica. Oggi infatti, sono ben altri i generi musicali che attirano i giovani: dal pop e rock, al rap, passando per il blues e il trap, che ha preso piede in questi ultimi anni. Una scarsa fetta della popolazione invece, si diletta nell’ascolto di musica classica, poiché essa viene erroneamente giudicata noiosa.  Per questo motivo, coloro che l’ascoltano, vengono derisi dai coetanei, e vengono etichettati come “antiquati”. Secondo la mia modesta opinione non c’è nulla di più sbagliato! Non solo perché ognuno di noi è libero di ascoltare ciò che più sia di suo gradimento, ma anche perché la musica classica è veramente meravigliosa. 
Nonostante essa abbia radici molto antiche, è considerata un genere universale, attuale ancora oggi, amato e apprezzato in tutto il mondo.
La società ha bisogno della musica classica, perché insegna l’ascolto e il rispetto, le vere armi contro il terrorismo.
La musica insegna semplicemente a vivere.

Rifacendoci alle parole di Hans Heinrich Eggebrecht possiamo dire che "la musica, come nessuna altra arte può risanare e consolare, abbellire ed esaltare, stimolare e placare, sedurre e fortificare l'uomo nella sua sfera esistenziale", perché niente come la musica classica riflette la profondità dell'animo umano.








Non solo, essa ha veramente molteplici effetti sull’uomo. Innanzitutto, dei recenti studi hanno dimostrato che ascoltare molta musica classica aiuta ad aumentare la memoria e le prestazioni cognitive. Inoltre, già gli antichi filosofi come Platone, per citare un esempio significativo, hanno cantato le lodi di questo genere musicale e l’hanno utilizzato per alleviare lo stress. Tra le altre cose, la musica classica aumenta la nostra capacità di empatia. Per questa serie di motivi, mi auguro che i giovani possano rivalorizzare la musica, e che essa possa iniziare ad occupare un posto di rilievo nelle scuole, a partire dalla scuola dell’infanzia. 



venerdì 22 febbraio 2019

Come combattere l’ansia da palcoscenico





A quanti di voi è capitato di avere un’enorme ansia prima di salire sul palcoscenico per un musical, un saggio di danza, o una semplice recita scolastica?? Credo proprio a tutti! È normale avere un pizzico d’adrenalina prima di incominciare la nostra performance, ma la cosa importante è saperla controllare, non facendoci travolgere dall’ansia, altrimenti rischieremmo di mandare tutto a monte! Io sono l’esempio vivente che l’ansia, se non controllata, può giocare brutti scherzi! Ricordo infatti che ben sette anni fa, nel lontano 2012, partecipai a una competizione canora e a causa dell’ansia travolgente, dimenticai gran parte della prima strofa della canzone che cantai. Diventai paonazza in viso, incominciai a sudare, non aspettando altro che quel momento finisse. Fu sicuramente un’esperienza da NON ripetere, grazie alla quale capii che da quel momento in poi avrei dovuto cominciare ad essere più tranquilla. Vi starete chiedendo, come si può cancellare l’ansia da palcoscenico?
Rassegnatevi, perché non c’è una regola che vi permetterà di rimuoverla completamente, anche perché siamo esseri umani con dei sentimenti. Tuttavia, in questo articolo vi darò qualche consiglio utile per poterla combattere! 
   
  • 1) Credi in te stesso e nelle tue capacità. 
  • 2)Pensa a quanto sia importante per te quello che stai facendo. 
  • 3) Pensa in positivo; se ti farai travolgere dall’ansia e dalla paura di non farcela, non ce la farai davvero!
  • 4) Immagina di essere completamente solo e che nessuno ti stia guardando, funziona! Provare per credere. 
  • 5) Pensa all’obiettivo che vuoi conseguire;
  • 6) Esercizio costante: ebbene sì, se vuoi che la tua ansia ti abbandoni, faresti meglio a esercitarti costantemente affinché tu possa acquistare sempre più sicurezza. 
  • 7) Respira: potrebbe risultare banale, ma prima di iniziare a fare qualunque cosa, prendi un respiro profondo e ripeti a te stesso che andrà tutto bene!

Attenzione, vorrei specificare che queste non sono delle regole meccaniche che funzionano in ogni momento! Sono solo consigli che ho stilato personalmente e non è detto che siano efficaci su chiunque. 
A presto e al prossimo articolo! 😘

venerdì 8 febbraio 2019

Matilda il Musical



E dopo un’assenza temporanea di diversi mesi, eccomi tornata con un nuovissimo articolo appena sfornato per voi!! Questo articolo mi sta molto a cuore, perché vi racconterò un’esperienza molto importante e formativa che ha segnato la mia estate: Matilda Wormwood. Se vi starete chiedendo cosa sia, non è altro che un musical organizzato in collaborazione tra l’Accademia delle Arti Sceniche e l’Opificio Artistico di Gela, a cui ho avuto l’immenso onore di partecipare!


TRAMA 

Matilda Wormwood è una bambina di sei anni dotata di un'intelligenza straordinaria, di una grande dolcezza, sensibilità e onestà, e soprattutto, con una grande passione per la lettura. Matilda ha, però, la sfortuna di essere nata in una famiglia disonesta, che non ha alcuna considerazione per lei, non apprezza né riconosce le sue grandi abilità. Inoltre, la scuola che frequenta altro non è che un incubo, l'oscuro regno della preside Agatha Trinciabue, una perfida donna che usa i bambini per allenarsi nel lancio del martello. Per fortuna, Matilda trova un'amica e una spalla di conforto nella propria maestra, la dolce e onesta signorina Jennifer Honey che rimane immediatamente colpita e affezionata dalle qualità della bambina. 







Comunque, tornando a noi...Tutto è iniziato quando la mia insegnante di canto mi disse che ci sarebbero state delle “audizioni” per un musical e che io avrei potuto partecipare. Beh, all’inizio ero molto titubante, poiché pensavo che quest’impegno avrebbe portato via gran parte del mio tempo. Poi però, decisi di partecipare e ottenni il ruolo di un personaggio con il quale mi rispecchio molto, Miss Honey.  Devo dire che, al di sopra delle mie aspettative, le prove che facevamo durante la settimana, nonostante risultassero impegnative, non costituivano per nulla un peso, anzi, al contrario, non aspettavo altro che andare in Accademia per cantare e recitare. Era in qualche modo la mia valvola di sfogo, ciò che per un attimo mi permetteva di estraniarmi dalla realtà e dedicarmi solo a ciò che mi fa star bene. Inoltre c’era un’atmosfera fantastica, molto accogliente: eravamo in famiglia, uniti dalla stessa passione e dallo stesso obiettivo! Ma andiamo al dunque, altrimenti rischio di dilungarmi troppo e annoiarvi..

Il 6 luglio 2018 c’è stata la prima messa in scena al teatro Eschilo. 

Una parola: ANSIA, una tremenda ansia di dimenticare le parole da dire, di rovinare la scena, di steccare, insomma... avevo molta paura. Fortunatamente c'erano i miei compagni di viaggio che mi hanno  rassicurato e impresso la carica giusta! Appena andata in scena, tutte le mie paure scomparvero. Mi sembrava di essere nel mio habitat naturale, era come se recitassi da tutta la vita. Certo, tengo a specificare il fatto che io e il personaggio c che ho interpretato siamo caratterialmente simili, quindi è stato meno difficile del previsto immedesimarmici! 









Forse lo immaginerete già, ma questo musical ha avuto una grande importanza per me, inizialmente perché mi ha dato l’opportunità di fare ciò che amo, cantare e recitare, ma anche perché mi ha permesso di conoscere nuova gente più approfonditamente e soprattutto mi ha fatto acquisire più sicurezza, e fiducia nelle mie capacità! È stata un’esperienza formativa al 1000%, che ha segnato il mio cuore. Oserei dire l’evento migliore del mio 2018. Ha riscosso talmente tanto successo che i nostri insegnanti hanno deciso di riportarlo in scena a dicembre. Voi vi chiederete...tu hai partecipato, vero? Ed è qui che sbagliate... lasciate che vi spieghi meglio. All’inizio ero molto eccitata ed entusiasta all’idea, ma poi... l’ansia di non riuscire a conciliare il musical con la scuola ha avuto la meglio. Infatti, dopo vari tentennamenti, decisi di non partecipare, malgrado dentro di me desideravo rifare il musical con tutto il cuore. In quel momento la scuola era più importante. Poi però, più passavano i giorni, e più si aizzava in me una strana sensazione; era il rimorso di non aver partecipato, di aver mollato ancor prima di provarci. Ma cosa avrei potuto fare ormai? Era troppo tardi. E invece no! Fortunatamente Dio ha voluto darmi un’altra possibilità! Il direttore dell’Accademia mi ha permesso di rientrare nel cast e fare il musical. È stata la più bella notizia che potessi ricevere, non aspettavo altro. Tutto è bene quel che finisce bene, penserete. E invece mi duole contraddirvi nuovamente, sebbene in parte. Il tutto è finito bene, ma lasciatemi dire un’ultima cosa: se c’è un insegnamento importante che ho tratto da questa situazione è che non devo mai rinunciare a ciò che mi fa star bene! Tutto è possibile. Occorre solo qualche sacrificio in più, che non è niente se paragonato alla felicità che si prova quando finalmente potrai fare ciò per cui hai da sempre lottato! Fate tesoro di queste parole; non rinunciate mai ai vostri sogni per paura di non farcela, impegnatevi e sacrificatevi, il risultato sarà molto appagante, ve lo assicuro.❤️ 







Al prossimo articolo, spero vi sia piaciuto! ❤️

domenica 13 maggio 2018

Io e la Musica: un legame indissolubile

In questo articolo, il 12° di una lunga serie, voglio parlarvi un po' della mia passione, la musica. Forse penserete che abbia già parlato tanto di LEI, ma fidatevi, non è mai abbastanza parlare di un qualcosa che ti fa stare bene❤
Nel primo articolo vi dissi che una delle mie canzoni preferite è Vivo Per Lei, perché rappresenta ciò che provo per la mia amata musica...e oggi ve lo confermo a pieno!
"Vivo per lei da quando sai, la prima volta l'ho incontrata, non mi ricordo come ma, è entrata dentro e c'è restata...": parole che mi rispecchiano al 100%.
Sapete perché amo la musica? Perché a differenza delle persone, lei non mi tradisce e non mi tradirà mai. Lei mi capisce, mi consola con una semplice parola, lei mi fa sentire giusta. È la mia compagna di vita. Voi direte, ma come fa una canzone a consolarti? Beh, io vi dico che può eccome. La musica ha sempre l'obiettivo di aiutarti attraverso la voce del tuo cantante preferito e le parole di una canzone particolare che associ a un momento speciale della tua vita.
Iniziai a cantare da piccola, grazie a mia madre che mi ha trasmesso questa dote. Col passare degli anni è diventata sempre più fondamentale. Durante i giorni "no", quelli in cui non hai voglia di vedere nessuno, due cuffie e la tua canzone preferita sono l'antidoto perfetto per farti sorridere e risollevarti il morale. Inoltre, quando so che mi aspettano delle giornate di studio infinite, prima di estraniarmi dalla realtà e volgere lo sguardo su un libro per le prossime 6/7 ore, canto. Canto a squarciagola, come se non ci fosse un domani. E la cosa più bella è che funziona. Mi dà la carica giusta per affrontare tutto. Quanto è grande la musica!
Una vita senza di lei, io non riuscirei proprio a immaginarla. Ma credo che neanche voi potreste vivere senza la musica. Immaginate solo per un secondo la nostra vita senza suoni, melodie, che vita sarebbe? Ve lo dico io: sarebbe monotona, noiosa, vuota. Quindi ringraziamo Dio per il dono a dir poco meraviglioso che ci ha fatto, ringraziamolo per averci dato la musica, che con le sue sfumature è sempre pronta a colorare le nostra giornate. A volte i miei genitori mi richiamano perché ho sempre due cuffiette nelle orecchie; mio padre soprattutto non riesce a spiegarsi questo amore incondizionato per la musica, dice che è eccessivo. Ma lui non capisce, non sa che io nasco di nuovo quando la ascolto. Mi catapulto nel mio mondo.



Ora è arrivato il momento di ringraziarti, cara Musa Ispiratrice.
Grazie perché mi rendi sicura di me stessa.
Grazie perché durante i momenti più difficili mi hai accolto a braccia aperte.
Grazie perché anche quando tutto sembra andare per il verso sbagliato, so che c'è sempre posto per me, accanto a te.
Infine grazie perché sei riuscita a rendere piacevole questo progetto di alternanza scuola lavoro. Dico davvero; grazie a te non mi è mai pesato scrivere un articolo, perché anche se magari le idee non arrivavano subito, sapevo già che il filo conduttore di tutto eri tu, quindi anche se agli inizi non ho avuto la più pallida idea di cosa scrivere, tu hai reso tutto più facile!
Al prossimo articolo, Ludovica. 💘

La mia esperienza al Palco dei Talenti

Dal momento che questo blog è ormai diventato non solo una valvola di sfogo, ma soprattutto un compagno di viaggio che spero possa accompagnarmi ancora per molto, voglio condividere con voi un'esperienza scoppiettante che mi ha segnato positivamente e che non posso non raccontarvi!

Febbraio 2018.

Chiara (la mia insegnante di canto): "Ludo, ho saputo che il 28 aprile a Ragusa ci sarà un concorso, il palco dei talenti, perché non partecipi?"

Io, come sempre, mi lascio sopraffare dall'ansia e dall'insicurezza: "Maestra... sei sicura che sia pronta per questa esperienza? E se non ce la facessi? Che canzone dovrei cantare?"

Chiara: "smettila di pensare sempre in negativo - ormai Chiara mi conosce meglio di chiunque altro, anche se, beh, basta poco per capire che io sia un Leopardi 2.0 - tu DEVI necessariamente partecipare e canterai If Ain't Got You! (Alicia Keys) Con questa canzone spacchi di brutto!"

Quel lontano giovedì di febbraio, la mia insegnante di canto mi convinse a partecipare e da quel giorno, iniziai a provare costantemente la canzone, curando non solo l'aspetto vocale, ma anche quello estetico: un bravo cantante, infatti, non deve solo saper cantare, ma anche muoversi sul palco...avere presenza scenica insomma. Un qualcosa che pensavo assolutamente di non avere.
Il fatidico giorno finalmente arriva. Ricordo che quel giorno non sono andata nemmeno a scuola poiché già alle 10 saremmo dovuti partire verso Ragusa. Appena arrivati, ecco il primo incontro con i giurati. Contrariamente alle mie aspettative, non erano solo dei semplici insegnanti di canto: ognuno di essi aveva (ha) alle spalle una carriera significativa: si trattava in gran parte di produttori discografici, produttori televisivi e chi più ne ha più ne metta. Se da un lato l'idea che tra i 70 partecipanti avrebbero potuto scegliere e notare proprio me mi aveva entusiasmato tantissimo, d'altro canto si generò in me un forte contrasto interiore: avevo infatti paura di non essere all'altezza, di non riuscire a comunicare qualcosa. Tutte paure che Chiara, il mio angelo custode, mi sollecitò ad accantonare. Dopo l'incontro io e le altre compagne scendiamo negli spogliatoi e finalmente veniamo a conoscenza della scaletta. Io ero 48esima. Dalle 14 alle 18:30, devo essere sincera, non ero per niente in ansia, forse perché non avevo realizzato che tra poco sarebbe toccato a me. Dato che ero una tra le "ultime", mi hanno concesso di guardare lo spettacolo e che dire: le ragazze che si sono esibite prima di me erano tutte a dir poco fantastiche. Tecnica vocale e presenza scenica invidiabile. Inutile dire che la mia autostima stava sottoterra ad ogni esibizione in più che ascoltavo... poi si aggiungeva il fatto che alcune partecipanti avevano dimenticato il testo della canzone mentre cantavano e io temevo che sarebbe potuto succedere anche a me...mille pensieri attraversavano la mia mente, ma ormai era troppo tardi per tirarsi indietro!
Ore 19:00
Martina: (una ragazza che ha partecipato al concorso) "Ludo, andiamo a riscaldarci perché tra poco tocca a noi!"

Siamo corse giù negli spogliatoi e iniziamo a riscaldarci, io ripeto gli esercizi tante volte per paura che durante l'esibizione qualcosa sarebbe potuto andare storto.

Ore 19:30
È finalmente arrivato il mio momento, il presentatore annuncia il mio nome al microfono, e io intanto pensavo tra me e me: "Forza Ludo, devi farcela. Fai capire a questi giudici di che pasta sei fatta! Abbandona la tua timidezza e dai il meglio di te!"
Entro nel palco, mi tremano le gambe, fortunatamente davanti a me vedo solo buio e quindi provo a far finta di essere sola e inizio a cantare. Da quel momento le mie paure scompaiono. Ero una farfalla che svolazzava libera nel palco e soprattutto sicura di sè stessa. Avevo dimenticato di essere nel bel mezzo di una competizione. In quel momento esistevo solo io e la musica, la mia seconda casa. Ero veramente irriconoscibile; non la solita ragazza alquanto insicura nelle cose che fa, bensì tutto il contrario! Sicura di me, sicura di quello che stessi facendo, un mix di carica ed energia allo stato puro! Una me che non avevo mai visto.








Per quanto mi riguarda, è stata un'esibizione bellissima, durante la quale il divertimento e l'adrenalina hanno avuto la meglio! Ero al posto giusto nel momento giusto! Quell'esibizione fu la prova che io sono fatta per cantare e nessuno può impedirmelo! Ok, non mi sono classificata tra i primi tre posti perché obiettivamente c'era gente tecnicamente molto più brava (un piccolo premio l'ho vinto anch'io) però il non aver vinto non ha assolutamente scosso la mia autostima. Per la prima volta in tutta la mia vita ero veramente fiera di me. Nessun rimpianto, nessun rimprovero, solo felicità e amore per la musica, che giorno dopo giorno mi permette di andare avanti. 


Ecco una parte dell'esibizione: ⬇️⬇️




                                       Ludovica Cafà 

giovedì 10 maggio 2018

Top 5 delle più belle canzoni d'amore

Come da titolo, in questo articolo ho stilato una mia classifica delle canzoni d'amore più belle secondo me.

Ma prima di iniziare, credo sia d'obbligo  fare una piccola introduzione di un sentimento così immenso come l'amore.


L'amore occupava un posto centrale sin dai tempi antichi.
La prima cosa che potrebbe venire in mente pensando a tale sentimento è proprio il Dolce Stil Novo: una corrente poetica italiana sviluppatasi tra la seconda metà del XIII secolo e gli inizi del XIV a Firenze che tra i concetti e le tematiche principali contiene sicuramente l'amore: perno intorno al quale ruotava la vita degli uomini di quel tempo.

Esso era fondato sulla sublimazione della donna, considerata una creatura angelicata, una sorta di intermediazione tra il cielo e la terra. Inoltre il suo saluto determinava la salvezza dell'anima dell'uomo che lo riceveva.



Comunque...non mi sembra il caso di dilungarmi troppo, quindi passiamo subito alla top 5: 








1) A te - Jovanotti: questa canzone di Lorenzo Cherubini, dedicata alla figlia, è assolutamente la mia preferita, non tanto per la melodia che fin da subito mi ha affascinato, bensì soprattutto per il testo a dir poco meraviglioso. Io personalmente invidio la figlia del cantautore, non sapete quanto desiderei essere al suo posto! È una canzone che riesce a farmi piangere e farmi venire i brividi ogni volta che l'ascolto. Questa ragazza dev'essere davvero fiera di avere un padre che, non solo la ama, (indubbiamente come tutti gli altri padri amano le loro figlie) ma è riuscito anche a mettere nero su bianco i suoi sentimenti, e ciò che ne è uscito è un capolavoro travolgente che inevitabilmente mi fa pensare a mio padre, la persona più importante della mia vita. Ti amo papi.❤

Ecco uno spezzone del testo:

"A te che sei il mio grande amore 
Ed il mio amore grande 
A te che hai preso la mia vita 
E ne hai fatto molto di più 
A te che hai dato senso al tempo 
Senza misurarlo 
A te che sei il mio amore grande 
Ed il mio grande amore..."











2) All of Me - John Legend:  questa è una canzone un po' malinconica a mio avviso, magari i più potrebbero pensare che sia noiosa, monotona e depressa. Beh, non sarà la canzone più felice del mondo, ma avete mai letto la traduzione del testo? Siccome sono sicura che non l'avrete mai fatto, ho pensato di scegliere il ritornello della canzone dal quale si evince tutto l'amore provato dal cantante nei confronti della donna amata. Quante di noi vorrebbero sentirsi dire queste parole dal ragazzo che ci piace? Questa è una dichiarazione d'amore a tutti gli effetti!😍


"Perché tutto di me ama tutto di te
Ama le tue curve e tutte le tue forme
Tutte le tue perfette imperfezioni
Dammi tutto di te, io ti darò tutto di me
Sei la mia fine e il mio inizio
Anche quando perdo, sto vincendo
Perché io ti do tutto di me
E tu mi dai tutto di te"









3) Quando Nasce Un Amore - Anna Oxa: questa è una canzone con cui sono entrata in fissa grazie a mia madre, poiché essendo la sua canzone preferita non può fare a meno di cantarla quasi ogni giorno. Contiene delle parole bellissime, che fanno subito pensare a quel tumulto di emozioni e sensazioni che nascono da un amore appena sbocciato; all'intensità vissuta da chi sperimenta sentimenti così veri, autentici che la cantante riesce ad esprimere attraverso due semplici parole..."Amore Mio". Due semplici parole, ma che dicono tutto! Ora vi mostro una "piccola" parte di questa canzone, che è pura poesia.

" Quando nasce un amore 
...un amore 
E' un'emozione nella gola 
da quando nasce a quando vola 
che cosa c'e' di piu celeste di un cielo che 
ha vinto mille tempeste 
che cosa c'e' se adesso sento queste cose per te 
Faro' di te la mia estensione 
Faro' di te il tempo della ragione 
Faro' di piu 
Faro' tutte le cose che vuoi fare anche tu..."







4) The Power Of Love - Celine Dion: se ricordate, questa è la canzone che ho cantato qualche anno fa al concorso organizzato dalla mia scuola. A dir la verità all'inizio non mi piaceva poì così tanto... è stata una canzone non scelta da me, che non conoscevo, mi è stata assegnata dalle tutor del progetto, quindi il mio approccio non è stato dei migliori: la vedevo solo come una canzone da dover cantare obbligatoriamente, come quando gli insegnanti ti assegnano un compito a casa e tu devi farlo per forza se non vuoi prendere un impreparato grande come una casa. Poi però, ascoltandola più volte al giorno, mi sono lasciata travolgere dalla sua dolcezza, dalla voce meravigliosa della cantante e soprattutto dal testo. L'ho fatta mia, mi sono immedesimata in ciò che cantavo e quel 4 giugno 2014 la gente si è emozionata, e non c'è cosa più bella e gratificante per me!

Ecco uno spezzone del testo:


Even though there may be times
It seems I'm far away
Never wonder where I am
'Cause I am always by your side
'Cause I am your lady
And you are my man
Whenever you reach for me
I'll do all that I can


Traduzione:


"Anche se ci possono essere volte
In cui sembra che io sia lontana
Non chiederti mai dove sono
Perchè io sono sempre al tuo fianco
Perchè io sono la tua signora
E tu sei il mio uomo
Ogni volta che mi cercherai
Io farò tutto ciò che potrò"





6) Everything I Do - Bryan Adams: questa è un'altra canzone che genera in me particolari emozioni. Già solo il titolo racchiude, per quanto mi riguarda, il senso della canzone. Inoltre mi fa pensare sempre e dico sempre ai miei genitori, probabilmente perché questa è la loro canzone. Mi fa pensare alle loro discussioni, ai fraintendimenti che non sono abbastanza forti da spezzare il legame d' AMORE che li lega. Inutile dire che questa canzone mi fa piangere come una bambina...ma non me ne vergogno!








                                                                      Ludovica Cafà


sabato 5 maggio 2018

Chi è Justin Bieber e perché apprezzarlo?





Bene, prima di iniziare a parlarvi di questo cantante, vi invito ad accantonare per un istante i pregiudizi che avete nei suoi confronti. Il mio obiettivo non è quello di farvi ricredere su di lui, ammesso il caso che non vi piaccia (certo, se ci riuscissi sarebbe meglio), bensì quello di mostrarvi che è una bella persona nonostante abbia commesso alcuni errori adolescenziali che tutti potremmo commettere!
Detto questo, iniziamo con la solita biografia...



Justin Drew Bieber è nato il 1° marzo del 1994 in London, Ontario, da Jeremy Bieber e Patrizia "Pattie" Mallette, ed è cresciuto a Stratford.
Era un talento fin da piccolo, suonava infatti ben quattro strumenti musicali: il pianoforte, la batteria, la chitarra e la tromba. Nei primi mesi del 2007, all'età di dodici anni, cantò So Sick di Ne-Yo per un concorso locale di canto a Stratford, classificandosi secondo. La sua carriera iniziò grazie al produttore Scooter Braun, il quale, mentre stava navigando su internet, si imbatté in un video di Justin del 2007 e decise di rintracciare la madre poiché rimasto profondamente colpito. Da quel momento, Justin è diventato l'idolo di molte ragazzine e non, riuscendo a conquistare un posto stabile nell'industria musicale e scalando le vette di molte classifiche!



                           Mtv Ema 2015, Milano



           
                       iHeart Radio Music Awards 2016

         
                     
          International Male Solo Artist, Brit Awards



Adesso però, entriamo nel vivo dell'articolo, poiché so che se mi mettessi a elencare gli svariati premi vinti durante la sua carriera, non farei altro che annoiarvi, e fidatevi, non è assolutamente quello che voglio!

Purtroppo anche Justin, come molte celebrità del resto, ha attraversato anni molto duri, rischiando di cadere nel baratro. Il cantante ha infatti commesso qualche errore adolescenziale che gli ha causato addirittura problemi giudiziari. Guida in stato di ebbrezza, abuso di droghe e alcool, risse e chi più ne ha più ne metta.
Tutti motivi per cui Justin Bieber, oltre ad avere numerose fan, ha fatto e continua a fare la collezione di molti haters.
Tuttavia sono della convinzione che questi non siano motivi sufficientemente validi per i quali mettere alla gogna un ragazzo di 24 anni. Lo dico soprattutto perché in fondo Justin ha un grande cuore e, contrariamente a quello che sostiene la gente, anche lui ha commesso molte azioni nobili e caritatevoli che gli fanno onore! Il problema è che è più facile ricordare qualcuno per le cose negative, piuttosto che per quelle positive. Un paio d'anni fa, ad esempio, è stato dichiarato star più generosa di Make a Wish, associazione che invita i personaggi a realizzare i desideri dei bambini meno fortunati del mondo. È sicuramente un bellissimo riconoscimento, che non ci si aspetterebbe mai da una star apparentemente snob come lui, vero?
E non solo; Justin si è anche schierato a favore della comunità LGBT, ha infatti collaborato con il progetto It Gets Better, che ha come scopo prevenire i suicidi dei giovani appartenenti a questa comunità che spesso non vengono ancora oggi accettati.

Ah, quasi dimenticavo...
Uno dei motivi, oserei dire il principale, per cui Justin Bieber è molto odiato è che in passato ha prodotto canzoni molto commerciali, c'è n'è una in particolare che il web non tollera affatto ed è intitolata Baby. Questa canzone ha totalizzato più di 8 milioni di dislike (non mi piace) su YouTube diventando la canzone con più dislike di tutti i tempi.
Partendo dal presupposto che non tutti hanno gli stessi gusti, ed è assolutamente normale il fatto che non a tutti possa piacere questa canzone, non penso sia giusto addirittura arrivare ad etichettare come "gay" un personaggio esclusivamente perché ha cantato una canzone che odiate. Vi invito veramente ad andare oltre, anche perché, per la cronaca, sono passati ben otto anni dal giorno in cui uscì quella canzone. Justin non è più un ragazzino, è diventato un uomo ed è conseguentemente maturato. Non lo si riconosce più: è cambiato radicalmente e per fortuna, non è più quel ragazzo un po' irresponsabile che lanciava uova contro la casa dei vicini. Adesso, come ho scritto nell'articolo precedente, pare essere finalmente in pace con se stesso. Questi sono solo alcune delle immagini e didascalie recentemente postate nel suo profilo Instagram:





Traduzione: IO AMO QUESTA FOTO perché mi ricorda che io non sono esattamente dove vorrei essere, ma GRAZIE A DIO NON SONO PIÙ DOV'ERO UNA VOLTA!! IL MEGLIO DEVE ANCORA ARRIVARE. MI CREDETE? 







Traduzione: Gesù ha cambiato la mia vita. La Pasqua non è (ricevere) un coniglietto, è un ricordo che IL MIO GESÙ È MORTO SULLA CROCE PER I MIEI PECCATI E e poi risuscitò dai morti sconfiggendo la morte! Credo che questo è accaduto e cambia tutto! Io sono stato liberato dalla schiavitù e dalla vergogna. Io sono un bambino del più alto Dio e Lui mi ama esattamente dove sono, come sono e per ciò che sono.


In conclusione, non vi sembra eccessivo odiare un ragazzo che ha pagato 300 mila dollari per i trattamenti dei suoi fans malati di cancro, donato tre milioni di dollari ad Haiti, 60 milioni del ricavato del suo primo profumo in beneficenza, per le sue canzoni?
Io non credo proprio. Inoltre vi invito ad ascoltare una canzone tratta dal suo ultimo album (Purpose), intitolata I'll Show You.




















 
                                                          Ludovica Cafà